Avvicinandomi al ventesimo anno di insegnamento della disciplina più completa che esiste, l'arrampicata, ho maturato la necessità di divulgare alcune verità riguardanti questo sport che appassiona ormai centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.
In primis la più grande fatica che si affronta quando si insegna questo sport è quella di cambiare un'immagine "comune" dell'arrampicata che spesso diventa il modo di approcciare o di praticare l'attività….l'AVVENTURA.
Si è vero, l'arrampicata è uno sport di avventura, ma dove per avventura si intende la ricerca di nuovi terreni e nuove prospettive che si trasformano col tempo nella riscoperta del Sè.
Infatti i limiti da superare nell'arrampicata non sono i limiti fisici/biologici e tantomeno le regole di sopravvivenza e rispetto della Natura ma i limiti in questione sono nella capacità di gestione delle nostre paure, insicurezze, debolezze e complessi.
L'atteggiamento sbagliato di riflesso tende ad esasperare e mettere in evidenza il fraintendere la LIBERTà con l'ANARCHIA, facendo sì che il principiante rifiuti le regole ed i principi di sicurezza dettati e consigliati dal professionista ( processi e procedure).
Queste regole sono il patrimonio di conoscenza che forma l'attitudine ideale alla gestione delle Paure e delle performances…
La paura non si combatte ne si affronta!
La paura va ascoltata!
La paura rappresenta la nostra salvezza!
La paura tutela il nostro benessere!
La paura ci indica cosa guardare e come!
La paura non blocca!
L'indecisione e l'incapacità di focalizzare sulle priorità bloccano!
L'ignoranza blocca!
Marco Nescatelli
fine
prima parte
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Grande Maestro !