Mentre osservo delle api che continuano a sbattere sul lampadario mi torna in mente un dilemma infantile..
perché gli insetti sono attratti costantemente dalla luce fino a morirci?
continuo ad osservare ed entro nella domanda…
e se io fossi loro… me ne accorgerei?!
Anche io, come molti, aspiro alla conoscenza o alla cosiddetta illuminazione,
anche io con la mia frenesia del credo mi impegno ripetutamente ed assiduamente..
Poche api tendono alla luce…ma spesso sono in gruppetti di due, tre o addirittura quattro e sferrano attacchi od incontri con la luce in maniera sistematica e si riposano insieme fra un tentativo e l'altro…fino a ritrovarsi inermi al suolo..
cos'è giusto?
esistono gradi di giusto?
ma soprattutto… il fatto di trovarsi di fronte ad un corpicino inanimato vuol dire che quelle api sono state stupide?
e se invece avessero mutato realtà per scelta ed abbandonato quel misero corpo?!
d'altronde noi ci trasformiamo ogni volta che acquisiamo coscienza …
Marco Nescatelli
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Ne so attratti perchè usano la luce del sole o della luna per orientarsi ma, mentre normalmente seguono questa luce in rettilineo a possono permetterselo perchè è lontana, quando trovano una luce molto vicina cominciano a muoversi a spirale per mantenere il proprio angolo costante ed è li poveracci che non se ne rendono conto e si sbruciacchiano…gli insetti poi sono sensibili ai fasci luminosi molto più degli esseri umani..quindi dove tu non vedi nulla loro vedono eccome…in tutti i sensi 🙂
Dall’altro lato della medaglia…per me non c’è giusto o sbagliato, non c’è concetto di vita o di morte, semplicemente essi sono, vanno alla luce come noi andiamo alla conoscenza, è qualcosa di naturale..concludo la loro esperienza in questo modo perchè scelgono di farlo, non mi illudo certo che già sappiano a cosa vanno incontro ma mi voglio illudere che siano coscenti che possono andare oltre proprio perchè non hanno paura di quell’oltre.
Ho fatto uno sforzo nel commentare…io non amo particolarmente scrivere sui blog 🙂
dolce riflessivo osservatore del mondo e di noi stessi……. ci regali sempre spunti su cui riflettere…….
Secondo me quelle api hanno seguito il loro istinto come tu segui il tuo e io il mio. In fondo il loro spirito “Kamikaze” somiglia molto al nostro.
più che kamikaze direi ispirato da Kaizen..
E se non fosse cosi? E se quelle api in realtà cercavano il sole e sono state fuorviate, ingannate e illuse da qualcosa di simile ma al tempo stesso completamente diverso? In fondo capita lo stesso con i nostri bisogni/obiettivi. Cerchiamo il sole, cioè ciò per cui siamo nati, ma la società si frappone con false necessità e obiettivi che non ci appartengono affatto.Cosi quando pensiamo che quello che abbiamo trovato e che prendiamo come punto di riferimento sia il sole, avvicinandoci capiamo che è tutt’altro.Vedo tanta gente sbattere contro lampadine pensando che sia sole.E magari come le tue api muore pure felice pensando di essere “realizzato”.In fondo è una forma di schiavitù.Tutto ciò che brucia fa luce ma il sole è diverso da una lampadina 🙂
ciao e grazie per lo spunto davvero interessante
Di fatto la percezione della realtà si basa sulle capacità…coscienza…
Ogni livello di coscienza propone un punto di vista
Una delle specie più resistenti del pianeta, gli squali, cambia continuamente punto di riferimento…
Per ogni momento ognuno di noi fa la cosa giusta per se!
Le reazioni del contesto sono da considerarsi in ordine di priorità cronologica… se vogliamo un boomerang….
oppure non si considerano…nel momento che ci sentiamo veri….diversi…vivi!
La relazione è un apporto di cose non presenti nella singolarità!
Grazie Fabio!